Agricoltura 4.0: tecnologia IoT per il monitoraggio delle colture

Anche nel mondo della agricoltura si affaccia l’IoT, le tecnologie per il massimo efficientamento delle colture e il miglioramento delle performance. Si parla dunque di agricoltura 4.0, vediamo perché in questo approfondimento.

La profonda innovazione ha pervaso anche il mondo dell’agricoltura, si parla sempre più di tecnologia e di agricoltura 4.0 ma cos’è davvero, e chi la sta portando avanti con successo?

La spinta verso le nuove tecnologie arriva da una idea di produzione, tracciabilità e qualità sempre più certificabili e sostenibili. E come per il mondo manifatturiero, dove le tecnologie hanno preso immediatamente piede, anche in agricoltura iniziano a farsi strada i primi concetti di controllo tecnologico, IoT e giovani tecnologie.

Possiamo affermare che il futuro digitale è anche nell’agricoltura…4.0.

Cosa considerare agricoltura 4.0

Ovvio che l’agricoltura 4.0 non può non considerare come elementi fondanti della sua digitalizzazione stimoli nuovi e ricerca, risorse alimentari e idriche, inquinamento, attenzione al consumatore e anche all’ambiente. Sono quindi tutti questi gli elementi che formano il concetto di agricoltura 4.0 e che oggi descriveremo piùnel dettaglio.

Per agricoltura 4.0 si intende un modello di utilizzo di tecnologie digitali in modo interconnesso che consente di ottimizzare la produzione, la ìcura e i processi produttivi al fine di migliorarne la qualità e la sostenibilità ambientale ma soprattutto economico.

Avere, infatti, un sistema che consente di evitare sprechi in agricoltura permette di migliorarne il prezzo in fase di vendita permettendo l’acquisto anche in momenti di crisi economica come quella che stiamo vivendo. Analizzando gli ultimi dati, infatti, l’aumento del costo di elettricità e gas, nonché l’aumentato costo della vita, ha portato anche il settore agricolo a sentire il peso del calo economico della famiglia italiana.

Immagina invece, come accade in agricoltura 4.0, di avere un controllo preciso della quantità di acqua necessaria per una piantagione e il giusto apporto vitaminico per le stesse piante. Questo che abbiamo appena descritto è un quadro che permetterebbe all’agricoltore di abbattere i costi energetici e di materiale chimico (che spesso scarseggia) e quindi di abbassare il costo del prodotto al mercato.

Controllo dei costi dalla piantagione alla vendita

Il controllo economico sulle piantagioni da agricoltura 4.0 non ha però solo dei risvolti positivi sul cliente finale, ma come detto prima anche, e innanzitutto, sull’agricoltore.

Le tecnologie infatti permettono di prevenire eventuali malattie e parassiti sulle piantagioni che potrebbero colpire il raccolto. È possibile avere un quadro generale sullo stato di salute del campo di coltura, in questo modo in base alle caratteristiche del terreno si possono definire per tempo e in maniera precisa, i tassi di fertilizzante da utilizzare e tenere sotto controllo altri parametri fondamentali che possono influire sulla resa delle colture.

Questa nuova visione rappresenta una realtà sempre più importante in Italia. La digitalizzazione del settore primario sta contribuendo, non solo al miglioramento e al perfezionamento delle tecniche produttive, ma anche a creare una nuova idea di agricoltura sempre più orientata all’attenzione all’ambiente, all’efficienza, alla sicurezza e alla sostenibilità.

Come passare da agricoltura ad agricoltura 4.0

La domanda che spesso viene posta ai venditori di sistemi per agricoltura 4.0 è “ma conviene davvero fare il passaggio? L’investimento iniziale è troppo esoso…”

Sulla prima domanda rispondiamo immediatamente evidenziando che il passaggio digitale è sostenuto da interventi statali importanti per il miglioramento dell’agricoltura e la protezione ambientale.

Se il passaggio da agricoltura tradizionale a quella tecnologica conviene davvero facciamo parlare le applicazioni di questi sistemi.

Adottare soluzioni di Agricoltura 4.0 permette benefici finali, come:

  • evitare gli sprechi: calcolando l’esatto fabbisogno idrico della coltura, oppure permettendo di avere una stima in anticipo della quantità necessaria di acqua o concime da somministrare alla pianta.
  • controllare la produzione: il monitoraggio attivo dello stato delle colture permette di notare per tempo la possibile insorgenza di malattie della pianta o individuare la presenza di eventuali parassiti, e agire quindi di conseguenza e tempestivamente.
  • avere un maggior controllo sui costi di produzione permette di sapere in anticipo i consumi aspettati anche per le produzioni future.
  • pianificare con precisione le fasi di coltura, semina e raccolta, rispetto all’analisi dei dati delle colture precedenti, prevedendo tempi e costi così da ottimizzare le risorse.
  • migliorare la tracciabilità della filiera, per avere pieno controllo dell’intero processo di produzione e produrre alimenti della massima qualità e sostenibili.

Come puoi notare tutti questi aspetti rendono non solo la coltura molto tecnologica ma il lavoro dell’agricoltore molto meno “provvisorio” e soggetto al caso. Pertanto alla domanda “conviene davvero” possiamo rispondere con assoluta certezza che si, conviene, non solo all’agricoltore ma a tutta la filiera produttiva e di consumo.