Come avviene il processo di separazione dei metalli ferrosi e non ferrosi

I residui di materiali ferrosi o non ferrosi sono oggi tra i più ricercati dalle acciaierie poiché il riciclaggio consente un sostanzioso risparmio rispetto all’estrazione di nuovi minerali. Premesso ciò, va aggiunto che il processo prevede anche la separazione tra le suddette categorie di metalli e per uno scopo ben preciso.

Qual è la differenza tra i metalli ferrosi e non ferrosi?

La differenza principale tra i metalli ferrosi e non ferrosi è che i primi sono magnetici mentre i secondi non lo sono affatto. Per fare alcuni esempi va detto che i metalli ferrosi includono l’acciaio in tutte le sue forme come quello inossidabile e al carbonio, oltre che la tipologia nota come acciai legati. Tra gli altri vanno citati ghisa, ferro e lamiere, così come nichel, titanio e cromo. Gli esempi di metalli non ferrosi includono invece alluminio, rame, zinco, stagno, piombo e bronzo. La parola ferroso deriva dal latino ferrum ed è per questa ragione che il simbolo chimico sulla tavola degli elementi del ferro è Fe.

Perché i vari tipi di metalli vengono separati?

La separazione dei metalli è un processo che viene eseguito per una serie di motivi validi. Trattandosi di rifiuti e scarti provenienti da aziende a carattere industriale e artigianale per essere ricollocati sul mercato per altre tipologie di lavorazione devono essere omogenei, e quindi catalogati di nuovo tra quelli ferrosi e non ferrosi e di conseguenza richiedono dei passaggi ben precisi.

In riferimento a questi ultimi, quello preliminare che tra l’altro è anche il più importante, consiste nella raccolta in appositi contenitori che poi vengono trasportati in un centro di smaltimento o separazione. Una volta che gli vengono affidati i rifiuti metallici (ferrosi e non) il centro li seleziona per categorie e procedere alla separazione mediante l’utilizzo di separatori magnetici, elettromagnetici o induzione come quelli prodotti da Malaman CTC, in modo da smistarli ai centri preposti alla raccolta o alle aziende che fanno esplicita richiesta di un metallo sia esso ferroso che non ferroso.

Per completare la descrizione dei vari passaggi che consentono di ottenere metalli puri (ferrosi e non), va detto che dopo la separazione è necessario anche un processo di compressione che consiste nel ridurre sensibilmente il volume del materiale in modo da facilitarne lo stoccaggio nei capannoni industriali o il trasporto presso aziende che ne fanno esplicita richiesta. Da ciò si evince che il riciclaggio e la separazione dei metalli offre notevoli vantaggi; infatti, serve a preservare le risorse naturali della terra, a ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 nell’atmosfera e rappresenta una risorsa notevole poiché i costi del processo di lavorazione è sicuramente molto più economico di quello che richiede l’estrazione della materia prima delle miniere.

Il processo di separazione dei metalli ferrosi e non ferrosi

Per quanto riguarda il processo di separazione delle varie tipologie di metalli ferrosi e non ferrosi, a seconda della loro natura ci sono delle specifiche lavorazioni.

Il riciclaggio dei rottami di alluminio ad esempio richiede solo il 5% dell’energia rispetto a quella necessaria per produrne quello vergine. Anche il riciclo del rame è altrettanto rapido e richiede solo il 10-15% dell’energia necessaria a cospetto di quella indubbiamente maggiore per estrarne del nuovo dalle miniere.

Entra in gioco la tecnologia che in tal senso può fornire ad aziende grandi e piccole soluzioni di riciclaggio appropriate per tutti i loro flussi di rifiuti metallici al fine di eliminare quanto più materiale possibile dalle discariche, e nel contempo consentire alle aziende che li lavorano prodotti di alta qualità ideali per creare manufatti altrettanto pregiati. È importante sottolineare che tra le più recenti attrezzature di separazione tra i metalli ferrosi e non ferrosi, quella magnetica è la procedura maggiormente utilizzata, poiché nella ferraglia mista consente di recuperare quasi il 95% dei metalli.

Il separatore elettromagnetico consente di recuperare preziosi metalli ferrosi e non ferrosi separando quindi altri frammenti compresa la plastica. I tecnici preposti all’utilizzo del macchinario considerano la composizione dei materiali da trattare, la loro dimensione e altre variabili che incidono poi sulla scelta del tipo di attrezzatura da utilizzare.

A tale proposito vale la pena citare i cosiddetti elettromagneti sospesi, i magneti a tamburo e i separatori di correnti parassite dette anche correnti di focault che sono impiegati in vari modi in questo particolare ambiente. Sia i primi che i secondi nello specifico vengono utilizzati quando è necessario recuperare esclusivamente metalli ferrosi. I separatori di correnti parassite sono una ottima opzione per separare lattine di alluminio o altri metalli non ferrosi dal carico in gestione.