Come educare un gatto in casa

Il gatto è un animale molto affascinante e indipendente, la sua compagnia in casa è sempre speciale nonché imprevedibile.

Per questo educare un gatto da un lato è necessario e dall’altro molto complesso.

I gatti sono animali dalla spiccata intelligenza e possono essere addestrati a fare cose proprio come i cani: prendere oggetti, spegnere le luci o persino aprire le porte (in realtà possono apprenderlo da soli, senza aiuto).

Si può anche agire per abbassare la sua impronta ecologica in casa, con accessori e prodotti per dargli il giusto spazio e la giusta cura, se vuoi saperne di più sugli accessori ecologici per i gatti clicca qui.

Ci sono molti modi per educare il tuo gatto, puoi utilizzare un clicker o un altro sistema di ricompensa valido anche per l’addestramento del cane.

Puoi anche provare a usare gli stessi metodi che le persone usano per i cavalli, come ricompensarlo con del cibo quando fa quello che vuoi che faccia.

I motivi per avere un gatto in casa sono diversi, ne abbiamo già parlato QUI.

Andiamo a capire meglio come entrare in contatto con queste creature tanto dolci e poco inclini agli ordini.

Fiducia e lettura dei segnali

Prima di tutto con i gatti va instaurato un rapporto di fiducia, devono potersi fidare degli umani con cui vivono (ricordati, per loro non sarete mai i padroni, ma i coinquilini semmai, come si legge anche nell’articolo di Repubblica).

I gatti sono molto simili agli umani in molti modi: hanno un carattere ben preciso che si vede fin dalla nascita, hanno bisogno del loro spazio e del loro tempo, hanno il loro cibo preferito (gli altri sono capaci di lasciarli lì ad ammuffire) e se si offendono ti danno le spalle!

Per i gatti che vivono in casa è importante creare un rapporto di mutua fiducia, perché non possono interagire con altri gatti e animali selvatici, come farebbero se fossero in natura.

Educare un gatto a casa non è un compito facile, ma nemmeno impossibile, come si legge in questo articolo di Focus. Devi solo essere paziente e coerente con il tuo approccio. La chiave è insegnare al gatto cosa vuoi che faccia, piuttosto che cosa non vuoi che faccia.

I segnali che il gatto manda per comunicare sono inequivocabili e molto chiari: la coda, le orecchie e anche gli occhi sono dei canali di comunicazione davvero importanti, così come anche il troppo tempo passato a pulirsi, o il troppo poco.

Ovviamente quando si prende la decisione di accogliere in casa un gatto vanno fatte analisi e vaccinazioni specifiche, se vuoi approfondire ne abbiamo già parlato QUI.

Possiamo interpretare i loro atteggiamenti per capire come essere d’aiuto e prevenire problematiche, così come possiamo sfruttare questi segnali per rendere la comunicazione più attiva.

Evitare gesti troppo bruschi o violenti

I gatti sono molto silenziosi e accorti, rifuggono rumori molto forti e tendono a perdere la fiducia totalmente se ricevono atteggiamenti violenti o scherzi.

 

Non sono inclini a questo tipo di “attenzioni”, quindi è importante fare in modo che membri della famiglia, come i bambini, o magari ospiti un po’ troppo simpatici possano creare un clima di disturbo per loro.

 

Questo potrebbe causare un inasprimento nell’atteggiamento del gatto che a quel punto potrebbe non voler più collaborare anche solo a semplici ordini.

 

Esistono delle figure specializzate che possono aiutarti nell’educazione del gatto, anche a capire meglio i suoi atteggiamenti, come un vero e proprio psicologo (si tratta della figura del veterinario comportamentalista).

 

C’è un mondo dietro certi atteggiamenti e talvolta, se il gatto è stato recuperato dalla strada, potrebbero essere dovuti a traumi precedentemente subiti che vanno trattati in maniera specifica.

Gatti di razza e gatti trovatelli

Quando si tratta di educare dei gatti di razza si potrebbe essere avvantaggiati, in quanto solitamente l’indole del felino dipende molto dal tipo di razza.

 

Ci sono le razze più mansuete come i ragdoll o i siamesi, e quelle più vivaci come la razza ocicat o il gatto europeo.

 

In questo caso il veterinario comportamentalista potrà darti direttive più specifiche sulla loro educazione, mentre nel caso dei gatti trovatelli lo studio sarà più sull’individuo che sulla razza di appartenenza.

 

Questo non significa che un gatto non di razza non posso instaurare con i componenti della casa un rapporto affettuoso e di fiducia.

 

Spesso i gatti non di razza sono quelli più affettuosi, specie se sono nati in casa e ci conoscono dai loro primi passi.

In conclusione

Per concludere come hai visto è possibile educare i felini casalinghi, senza cadere però nell’errore di pensare che siano tutti uguali e che quindi lo siano anche i metodi per educarli.

 

Ogni gatto è un mondo a parte e chi ne ha avuti diversi sa perfettamente che ognuno di loro prende un posto tutto suo in casa, in famiglia e nel cuore.

 

Speriamo che questo articolo ti sia utile per creare con il tuo o i tuoi gatti, un rapporto speciale che duri nel tempo, perché sanno donare davvero tanto, nel loro modo tutto speciale.