La sicurezza negli ambienti di lavoro non può prescindere dall’adozione di impianti antincendio specifici per i rischi presenti in quell’attività e dall’individuazione di addetti antincendio che si occupino del controllo degli impianti e della gestione delle emergenze. Uno dei più importanti e diffusi dispositivi per contrastare gli incendi sono gli estintori.
A differenza di quanto si possa pensare ne esistono diverse tipologie che si distinguono tra loro prevalentemente per il cosiddetto agente estinguente, ovvero le sostanze utilizzate per estinguere un incendio.
La classificazione degli estintori
In questo senso abbiamo diverse tipologie di estintori classificazioni in base alla natura del combustibile. La norma UNI EN 2:2005 prevede la seguente classificazione:
- Fuochi di classe A – per gli incendi provocati dalla combustione di materiali solidi.
- Fuochi di classe B – per gli incendi provocati dalla combustione di materiali solidi liquefacibili o liquidi.
- Fuochi di classe C – per gli incendi provocati da combustibili gassosi.
- Fuochi di classe D – per gli incendi provocati da metalli combustibili.
- Fuochi di classe F – per gli incendi provocati da oli combustibili di natura vegetale o animale.
Questa classificazione è riportata sull’etichetta di ogni singolo estintore in modo da consentire immediatamente il tipo più adatto a seconda del tipo di incendio. Va anche detto come la scelta degli estintori da prevedere in un luogo di lavoro tiene conto proprio dei fattori di rischio e, per esempio, in una cucina si prevederanno quelli di classe F mentre in una falegnameria quelli di classe A.
La scelta dei migliori estintori
Quando si parla di estintore si fa riferimento a quel dispositivo antincendio progettato appositamente per spegnere incendi di piccole dimensioni. Vanno infatti utilizzati per contenere i fuochi e per evitarne la propagazione in modo da ridurre i rischi per la salute dei dipendenti e dei beni aziendali. Il loro funzionamento è sostanzialmente molto semplice ed esistono due macrocategorie di estintore: portatile o carrellato. Il primo ha un peso inferiore a 20kg e può essere sganciato dalla sua postazione ed essere utilizzato a mano, mentre il secondo, avendo un peso superiore ai 20 kg, prevede un sistema di trasporto su ruote che richiede l’intervento di almeno due operatori.
Tutti gli estintori funzionano tramite l’utilizzo di un agente estinguente (schiuma, liquido, gas, polvere, eccetera) che viene erogato sulla fonte di combustione in modo da interrompere la reazione che alimenta l’incendio. La scelta tra una tipologia e l’altra di estintore è legata quindi alla capacità di spegnere l’incendio che dall’evitare conseguenze correlate.
Gli estintori a polvere sono quelli progettati per i fuochi di classe A, B e C. Gli estintori ad acqua sono per i fuochi di classe A, mentre quelli a schiuma vanno impiegati per i fuochi di classe A e B. Gli estintori ad anidride carbonica sono progettati per i fuochi di classe B e C, così come quelli a base di bicarbonato di sodio e quelli a biossido di carbonio.
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