Le cartucce dell’inchiostro delle stampanti a getto d’inchiostro (inkjet) non professionali che comunemente troviamo nelle case e nelle piccole attività commerciali hanno una capienza modesta, che si aggira, tipicamente, sui 10-15 ml. per il nero, e sugli 8-10ml per i colori. Questa capacità estremamente limitata consente di stampare un numero esiguo di pagine, il cui totale è di difficile stima. Esistono alcune stampanti multifunzione a risparmio d’inchiostro, su s-m-webblog.com trovate una guida aggiornata con i migliori modelli.
Il consumo delle cartucce, infatti, dipende da molti fattori, il principale dei quali è la tipologia del documento: dalla dimensione della carta, al contenuto da stampare (una foto consuma una quantità maggiore di pigmento di un documento di testo, anche soltanto limitatamente al colore nero), alla percentuale di copertura della pagina. Una classica cartella A4 di Word, priva di immagini, ha una percentuale di copertura d’inchiostro pari al 5% (che corrisponde a 31 cmq su 623), mentre una foto coprirà il 100% della superficie della carta (con l’opzione di stampa senza bordi).
Altri fattori che influiscono sulla durata delle cartucce sono l’attivazione di eventuali modalità eco o economy presenti sul dispositivo, l’utilizzo delle opzioni stampa bozza e il comportamento dell’utente: stampare poche pagine per volta, mediamente, comporta maggiori consumi in quanto le stampanti sono spesso programmate per attivare un ciclo di pulizia delle testine a ogni accensione. Le operazioni di pulizia, infatti, se comportano l’indubbio vantaggio di mantenere gli ugelli puliti e privi di incrostazioni che possono compromettere la qualità di stampa (o inibirla del tutto), sono anche degli eleganti quanto subdoli espedienti con cui le case produttrici delle periferiche (e dei loro ricambi) si garantiscono maggiori guadagni.
Quando si passa a un nuovo set di cartucce, conviene prestare attenzione, oltre al prezzo, anche alla dimensione del serbatoio: spesso i modelli compatibili dispongono di una capacità superiore che, a conti fatti, non si traduce solo in un risparmio economico, ma anche di tempo e di problemi: quante volte le cartucce finiscono nel mezzo di stampe importanti e improcrastinabili? È ovvio che più una cartuccia dura, e più si riducono le probabilità di incappare in questi contrattempi. E del resto acquistare delle scorte ammorbidisce solo in parte il problema: innanzi tutto perché molto spesso le stesse scorte si riacquistano all’esaurimento di tutte le cartucce, e poi perché una cartuccia conservata a lungo, anche sigillata, può riservare sorprese al momento del suo utilizzo.
Cosa fare quando le cartucce inkjet sono esaurite
Innanzi tutto il consiglio è di evitare di parcheggiare le cartucce esauste nella stampante stessa, in attesa di ricordarsi di effettuare il nuovo acquisto, magari nella speranza che, lasciandole un po’ a riposo, scappi fuori un ultimo afflato di inchiostro (un po’ come i meno giovani tendono a fare con le batterie): così facendo si rischia che le tracce di inchiostro residuo si secchino otturando gli ugelli, prevaricando la possibilità di ricaricare i serbatoi e utilizzare nuovamente le cartucce.
Il modo migliore di smaltire le cartucce esauste, infatti, è portarle a ricaricare in un centro specializzato, garantendo loro nuova vita: oltre a un sostanzioso risparmio, si sarà generato un rifiuto speciale in meno. In alternativa si può acquistare uno di quei kit che permette di rigenerare da sé la stampante, iniettando nuovo inchiostro, attraverso una speciale siringa, nei serbatoi. In questi casi, spesso, bisogna anche riprogrammare i chip presenti sulle cartucce. L’intera operazione va fatta a proprio rischio o pericolo.
Se invece è tempo di sbarazzarsi del materiale esausto, è necessario rivolgersi a dei centri abilitati, in quanto le cartucce sono classificate come rifiuto speciale pericoloso o come rifiuto speciale non pericoloso. Per capire in quale classificazione rientrano le nostre cartucce bisogna individuare il codice CER presente sulle stesse: 08 03 17 per le cartucce contenenti sostanze pericolose, 08 03 18 le altre.
Generalmente le cartucce inkjet casalinghe sono rifiuti speciali non pericolosi: in quanto tali possono essere portate alle isole ecologiche del proprio Comune, qualora presenti, oppure consegnate presso i centri specializzati che si occuperanno dello smaltimento. Spesso presso enti pubblici, assicurazioni, istituti bancari, Poste, vengono predisposti contenitori specifici per la raccolta delle cartucce vuote, che periodicamente vengono svuotati da apposite ditte incaricate.