Dipendenti FFSS esposti all’amianto: come agire per ottenere riconoscimento e tutela

Sono tanti i dipendenti delle ex Ferrovie dello Stato, ora Trenitalia, ad aver contratto una malattia professionale causata dall’esposizione all’amianto.

Assistiti dalla legge, possono agire per ottenere ricoscimento e tutela.

Come ottenere il riconoscimento per esposizione all’amianto

La prima tutela per i dipendenti delle ex Ferrovie dello Stato, ora Trenitalia, esposti a polveri e fibre di amianto è data dalla possibilità di accedere alla pensione anticipatamente. Gli ex dipendenti già in pensione, potrebbero avere anche un incremento economico sulla rata mensile, incrementata da benefici contributivi. La legittimità delle norme nasce dalla necessità di dare un indennizzo ai lavoratori che sono stati sottoposti a polveri e fibre di amianto, per il riconoscimento di una malattia professionale.

Per accedere ai benefici relativi alla pensione anticipata, è indispensabile che il dipendente fornisca tutte le prove in suo possesso dell’avvenuta esposizione all’amianto oppure alle sue polveri, per periodi di tempo piuttosto lunghi. In particolare, la normativa richiede che il lavoratore debba documentare di aver lavorato una media di otto ore al giorno, per ogni anno e per oltre dieci anni continuativi.

Per coloro i quali hanno avuto accesso già alla pensione, è prevista una rivalutazione della loro posizione contributiva e una nuova ricostruzione pensionistica. Inoltre, viene loro riconosciuta una maggiorazione rateale, ottenendo la differenza rispetto tra l’importo dovuto e quello effettivamente versato dall’INPS. Sono purtroppo tantissimi i dipendenti delle FFSS ora Trenitalia che lamentano patologie legate all’esposizione ad un agente come l’amianto, cercando in rete abbiamo trovato questo approfondimento molto interessante che vi consigliamo di leggere attentamente.

Chi ha diritto ai benefici da esposizione amianto

Ne hanno diritto i dipendenti e gli ex dipendenti delle Ferrovie dello Stato, anche quelli andati in pensione da molti anni.

Tra i requisiti richiesti è la documentazione, completa e dettagliata di aver lavorato in ambienti a contatto con polvere di amianto e derivati diamiantifere:

  • per almento otto ore al giorno continuative;
  • per oltre dieci anni.

Per calcolare i benefici spettanti, chi si occupa della ricostruzione contribuitiva, dovrà far riferimento ad una specifica tabella, dove si possono trovare i coefficienti relativi alle tempistiche di esposizione o alla valutazione delle quantità di polveri e di fibre amiantifere presenti nell’ambito di lavoro.

Amianto: la pericolosità

Questa sostanza è stata usata per anni perché non solo è resistente a temperature anche molto elevate e al fuoco, ma anche all’usura meccanica e del tempo.

L’amianto è una sostanza per natura fortemente cancerogena e pericolosa.

La sua struttura flessibile e fibrosa, rilascia delle minuscole particelle capaci di accumularsi agevolmente all’interno dell’organismo umano.

Durante la lavorazione dell’amianto e dei suoi derivati il materiale diventa facilmente sbriciolabile e tutte le fibre sottili che vengono a disperdersi nell’aria, sono fortemente tossiche per coloro che le inalano.

L’esposizione all’amianto fa correre rischi elevati per la salute, il rischio è di veder conclamate diverse malattie croniche, anche mortali. In special modo tumori polmonari e dell’apparato cardio-respiratorio.

Riescono a depositarsi nei polmoni attraverso le vie aeree.

Le fibre di amianto sono piuttosto durevoli e si possono insediare negli organi interni, alterarne il funzionamento (in molti casi facendoli ammalare) rimanendo lì per decenni.

Tra la prima esposizione e la conclamazione della malattia professionale possono trascorrere anche 40 anni.

Oggi le cose sono cambiate, il trasporto su rotaie ha avuto per moltissimi anni il primato assoluto per chi doveva spedire merci in Italia e in Europa. Tutt’ora il primato spetta ai corrieri che si occupano anche di trasporti internazionali.

In ogni caso la situazione deve essere monitorata: tra i dipendenti delle FS e di Trenitalia, ci sono diverse persone che hanno lavorato in luoghi a stretto contatto con l’amianto e possono richiedere a pieno titolo un risarcimento oppure un indennizzo per i danni provocati a carico della loro salute.