Molte aziende, dalle più piccole composte da un numero esiguo di persone alle multinazionali alle istituzioni pubbliche come scuole, uffici comunali e ospedali, utilizzano distributori automatici per far fronte alle esigenze di tutti i consumatori in modo semplice e rapido.
Gestire distributori automatici di cibo e bevande però non è di certo semplice, ci sono molte regole da rispettare che riguardano diversi ambiti, dal legislativo, al sanitario. Innanzitutto bisogna tutelare la salute del consumatore mediante una corretta somministrazione dei prodotti dunque evitando intossicazioni e contaminazioni, ma anche tenendo d’occhio la sicurezza e quindi la manutenzione costante delle macchine. In secondo luogo bisogna rispettare una serie di norme e avere uno spazio sufficiente a ospitare il distributore creando zone idonee al consumo dei prodotti forniti.
I requisiti per garantire un servizio di ristorazione automatica sicuro
Per poter operare in questo settore bisogna rispettare la normativa, non commettere reati contro l’igiene, la sanità, la moralità pubblica e il buon costume. E’ chiaro ed evidente che, quando si ha a che fare con prodotti di genere alimentare l’attenzione da porre non è mai eccessiva.
Per poter esercitare la professione e quindi distribuire le macchinette serve il diploma di maturità oppure il corso professionale per il commercio (ex REC) per il titolare dei distributori e corsi specifici per il personale addetto alimentarista che ricarica i distributori. Non ultimi ci sono i requisti strutturali che riguardano la sicurezza alimentare, la tutela dei lavoratori e l’igiene pubblica relativa al luogo in cui viene disposto il distributore. Per il commercio delle macchine c’è bisogno della presentazione della SCIA al suap del comune dunque una parte burocratica.
Costi e scelte dei distributori automatici di snack e bevande
Come scegliere un distributore automatico? La scelta deve essere effettuata alle esigenze dei consumatori pertanto può risultare inutile e dannoso installare macchinette per snack laddove non ce ne dovesse essere bisogno quindi magari in luoghi in cui si preferisce il consumo di bevande calde. Generalmente le aziende forniscono i distributori in maniera gratuita fornendo anche un servizio di manutenzione pertanto il consumatore dovrà limitarsi a sostenere costi relativi alla corrente elettrica e all’acqua e ovviamente all’acquisto della merce da inserire nella macchinetta (che ha un costo notevolmente inferiore rispetto a quello dei bar sia per chi la compre che per chi la vende). I materiali dei distributori dovranno essere idonei affinché gli alimenti e le bevande non deteriorino nel tempo. La gamma dei distributori è abbastanza varia: ci sono distributori automatici di caffé e bevande calde; distributori automatici di bevande fredde e di snack; distributori di snack freddi come il gelato. Il prodotto generalmente più consumato in quelle che vengono comunemente definite “aree break” è il caffè, (tanto che il momento di sospensione temporanea dell’attività lavorativa viene proprio definito pausa caffè) quindi sarebbe adeguato possedere un macchinario che permetta l’utilizzo di miscele di alta qualità. Negli anni la qualità del comparto agroalimentare si è evoluta sempre di più mettendo al centro la tutela del consumatore dunque migliorando i servizi sia nella qualità del prodotto erogato che nell’efficienza del servizio offerto.
E’ possibile creare delle zone con combinazioni snack/caldo/ freddo del tutto personalizzate, come consiglia ad esempio la Coffeeart, azienda dedicata ai servizi di distribuzione automatica in comodato d’uso, con segnaletica, raccolta differenziata e standing zone, ideali per la pausa caffè e progettate su misura dell’ambiente lavorativo. Installare un distributore automatico richiede un consumo mensile sostenibile, un consumo frequente di prodotti freschi e il rispetto delle norme inerenti ad essi. Non conviene infatti a nessuno l’installazione del distributore in un ambiente nel quale non avvenga un consumo frequente del prodotto.
Distributori automatici. Cosa bisogna sapere dal punto di vista del fornitore?
La somministrazione di alimenti e bevande mediante macchinette automatiche obbliga al rispetto delle leggi in materia. In relazione agli alimenti non preimballati come le bevande calde, è obbligatorio fornire in lingua italiana su ogni singolo alimento la denominazione dell’alimento stesso, la lista ingredienti, gli allergeni, il nome o la ragione sociale o il marchio depositato e sede dell’impresa responsabile della gestione dell’impianto. Attenzione grafica deve esser posta anche sugli allergeni rispetto agli ingredienti citati. L’informazione è doverosa pertanto l’omessa indicazione degli allergeni sui singoli alimenti non preimballati è punita con la sanzione da 5.000 euro a 40.000 euro “salvo che il fatto costituisca reato”. Per le violazioni degli altri obblighi di informativa (su denominazione alimento, lista ingredienti, nome o ragione sociale o marchio depositato e sede dell’impresa responsabile della gestione dell’impianto) la sanzione amministrativa varia da 1.000 euro a 8.000 euro; identica pena per il mancato utilizzo della lingua italiana.
La normativa sulla distribuzione degli alimenti non è del tutto completa infatti nonostante i piccoli passi in avanti attuati dal governo Gentiloni quali l’adozione del decreto legislativo che attua il regolamento “Food Information Regulation” (ovvero l’attuazione in Italia delle norme europee integrando legislazione a relative sanzioni), poco si è fatto in merito alla precisazione dell’informazione sui prodotti preimballati venduti per cui un atto doveroso di responsabilità di coloro che distribuiscono i macchinari per il consumo di alimenti e bevande è quello di indicare sui prodotti singoli “le caratteristiche dell’alimento, la natura, l’identità, la proprietà, la composizione, la quantità, la durata di conservazione, il paese d’origine o il luogo di provenienza, il metodo di fabbricazione o di produzione”.
La convenienza dei distributori automatici
Avere un distributore automatico o installarlo è un vantaggio economico sia per il fornitore che per il consumatore. Bevande calde e fredde, snack preconfezioanti o freschi, cominciano ad avere una diffusione sempre maggiore non soltanto in luoghi di lavoro, ospedali o scuole, ma anche in negozi interamente automatizzati. Come mai? L’attività prevede dei vantaggi perché può essere avviata senza alcuna esperienza, non richiede un impegno costante (può ad esempio essere un lavoro part time) né una somma ingente da investire, ma basta individuare i prodotti e i distributori e può produrre un buon reddito.
Vantaggi dunque esistono infatti il guadagno è netto anche per l’assenza di addetti ai lavori.
Certo esistono anche aspetti svantaggiosi che però possono essere oltrepassati attraverso l’individuazione giusta del luogo in cui collocare l’attività. Se ad esempio si sceglie una zona ricca di attività commerciali e ristorative, è difficile che un consumatore si rivolga a una macchinetta. Se invece si scelgono luoghi come ad esempio l’ingresso di una stazione della metropolitana è più facile che un utente utilizzi la macchinetta anziché recarsi all’esterno per poter trovare un bar.