La Santa Pasqua al tempo del Coronavirus

Purtroppo non ci sono dubbi. Pur facendo appello a tutto l’ottimismo che in un momento del genere potremmo riuscire a raccogliere, nessuna speranza riuscirà a cambiare la prospettiva di vivere la Pasqua con il terribile spauracchio del Coronavirus ancora presente.

Visto che i grafici degli infetti e dei morti causati dal Covid-19 non accennano a mostrare segni di regressione, pare al momento inevitabile rassegnarci a trascorrere una Pasqua fuori dal comune, una Pasqua che lascerà in bocca il sapore amaro della Quaresima, tra quarantene e coprifuoco, tra distanze ed angosce.

Tante volte ce ne fosse bisogno, dopo i terremoti e le alluvioni, questa brutta malattia che ha già ucciso migliaia di persone nel mondo è l’ennesima dimostrazione di quanto siamo piccoli e smarriti di fronte ai grandi eventi, sui quali puntualmente viviamo l’illusione di avere il controllo. In uno scenario del genere è più importante che mai non cedere alla paura e tenere viva la speranza, mantenendo e anzi affidandoci ai gesti e alle azioni che sanno farci sentire ancora vicini gli uni agli altri, riportandoci nell’unica condizione in grado di farci stare meglio, nello spirito e anche nel corpo. Non restiamo nel terrore e nel silenzio: parliamoci, anche se dai terrazzi e dai balconi, telefoniamoci, guardiamoci negli occhi su Skype, e..preghiamo (qui una raccolta di preghiere per il tempo di Pasqua)!

Esatto, perché anche se durante la routine frenetica di tutti i giorni (che solo qualche settimana fa ci sembrava impossibile da intaccare) ci è capitato di dimenticarlo, facciamo in modo almeno in questo eccezionale momento di difficoltà di ricordarci che non siamo soli. Dio infatti non segue il coprifuoco ed è sempre al nostro fianco, pronto ad ascoltarci, a consolarci, a darci la forza per superare i momenti bui come questo che stiamo vivendo. E visto che siamo in tema di Pasqua, approfittiamo per risorgere anche noi da questa tragedia, più vicini e amorevoli di prima: verso noi stessi e i nostri fratelli.

Il significato della Pasqua

La parola Pasqua deriva dal’ebraico “Pesach” e significa “passaggio“. Prima ancora della resurrezione di Cristo, aneddoto biblico noto praticamente a tutti, la parola Pasqua richiama la fuga degli ebrei dalla condizione di schiavitù nel Regno d’Egitto, quindi il passaggio attraverso il Mar Rosso le cui acque vennero separate da Mosè con l’aiuto di Dio, ma la Pasqua rappresenta anche un altro e più funesto passaggio, quello dell’angelo sterminatore di Dio che, nella notte della Pasqua, uccise tutti i primogeniti degli egiziani, che dormivano nelle case le cui porte non erano state segnate dal sangue degli agnelli sacrificati dal popolo ebraico.

Ecco allora che per noi, nel 2020, la Pasqua diventa più che mai una prova da “oltre-passare”, non solo per la nostra sopravvivenza come esseri viventi, ma anche come fratelli e sorelle, come figli di Dio.

Come vivere la Pasqua 2020

Dal momento che è notizia di questi giorni che il Papa celebrerà i riti della Settimana Santa a porte chiuse, il nostro consiglio è quello di seguire ogni singolo evento (la via Crucis, la messa pasquale, etc) grazie alla diretta streaming, approfittando della connessione internet per stabilire una vera e propria interconnessione, con Dio, con Papa Francesco e con tutti gli altri fratelli e le altre sorelle che da tutto il mondo saranno collegati.

Per il resto, l’invito è quello di vivere i giorni di Pasqua rispettando rigorosamente le regole dettate dal Governo, rimandando a tempi migliori i pranzi e le cene di famiglia ad ampia partecipazione, concentrandosi invece sulla cura dei nostri corpi e dei nostri spiriti, senza mai dimenticare la preghiera, uno strumento prezioso in grado di spazzare via in un lampo qualunque solitudine.