Lo scopo principale delle misure macroprudenziali che limitano il prestito per l’acquisto di abitazioni è di ridurre l’esposizione dell’economia ai rischi derivanti dall’elevato indebitamento delle famiglie. Questi rischi si realizzano quando le famiglie indebitate rispondono ai disturbi dell’economia riducendo drasticamente i consumi. Le politiche macroprudenziali che impongono requisiti di riserva di capitale per le banche, d’altro canto, sono concepite per garantire che la capacità di prestito e la capacità di funzionamento del sistema bancario rimangano soddisfacenti in tutte le condizioni economiche.
La Banca di Finlandia e molte altre autortà e organizzazioni internazionali hanno ripetutamente richiamato l’attenzione sui rischi associati al debito delle famiglie e alla loro crescita. Per mitigare questi rischi, il Consiglio dell’Autorità di vigilanza finanziaria (FIN-FSA) ha recentemente preso una decisione macroprudenziale per stringere il rapporto massimo tra prestiti e garanzie per i mutui per la casa. In precedenza aveva emesso banche con un livello minimo di ponderazione del rischio medio sui prestiti per la casa.
Rischio di sovraindebitamento e conseguenze si consumi
Perché le autorità mettono in guardia contro l’indebitamento delle famiglie e impongono restrizioni sui prestiti bancari per l’acquisto di abitazioni, anche se i prestiti per l’alloggio non hanno causato perdite significative dei prestiti anche durante la crisi economica e bancaria della Finlandia negli anni ’90?
Perché l’aumento del debito delle famiglie è visto come una minaccia per l’economia, nonostante le prove che la maggior parte delle famiglie rimane diligente nei loro rimborsi e sono in grado di rimborsare i loro prestiti entro un ragionevole lasso di tempo?
La questione sta nell’impatto negativo che l’indebitamento può avere sulle famiglie e, successivamente, sulla capacità dell’economia di rispondere a shock economici negativi. Le famiglie e le imprese indebitate in genere reagiscono alle perturbazioni economiche riducendo drasticamente i consumi e rinviando gli investimenti. Le famiglie aumenteranno i loro risparmi e continueranno a servire i loro debiti, ma ridurranno prontamente il consumo non obbligatorio.
Le aziende risponderanno al conseguente calo della domanda riducendo la produzione, con conseguenti. Se prolungate, le recessioni aumentano in particolare il rischio di bancarotta in settori sensibili al ciclo economico, come la costruzione. I fallimenti portano a perdite su crediti per i creditori, indebolendo l’adeguatezza patrimoniale e la capacità di prestito delle banche. Il prestito ridotto può ridurre ulteriormente l’attività economica, in definitiva aggravando la recessione.
Le crisi che sono esacerbate dall’indebitamento delle famiglie non portano necessariamente a grandi perdite di mutui per le abitazioni. Invece, l’indebitamento può avere effetti di secondo impatto e aumentare le perdite su crediti in altri settori, se, ad esempio, gli effetti dell’indebolimento della domanda aggregata riducono la sostenibilità del debito delle imprese.
La causa principale d’indebitamento delle famiglie
La parte del leone del debito delle famiglie è costituita da prestiti per la casa, quindi è ben fondata per affrontare l’indebitamento puntando a una politica macroprudenziale sui prestiti per l’acquisto di abitazioni; tuttavia, il credito al consumo e i prestiti alle case popolari hanno anche aumentato il peso del debito delle famiglie negli ultimi anni. Inoltre, mentre la digitalizzazione può fornire alle famiglie un migliore accesso a prodotti e servizi finanziari, rischia anche di creare nuove vie per l’accumulazione del debito.
L’indagine del Ministero della Giustizia sull’istituzione di un registro dei crediti positivo in Finlandia è uno sviluppo positivo. Il registro fornirebbe dati più completi e aggiornati sulle componenti e sulla distribuzione complessiva del debito delle famiglie. Il toolkit macroprudenziale dovrebbe essere ulteriormente integrato con misure discrezionali che potrebbero limitare la durata massima dei nuovi prestiti per la casa o la loro dimensione massima relativa al reddito delle famiglie.
L’attuale strumento macroprudenziale è stato completato lo scorso anno da un requisito patrimoniale supplementare discrezionale, vale a dire il buffer di rischio sistemico. Ciò fornisce alle autorità mezzi migliori per salvaguardare la capacità di prestito e la solvibilità del sistema bancario finlandese vulnerabile sistemicamente. L’espansione del toolkit macroprudenziale coincide con il trasferimento delle sedi centrali della Nordea in Finlandia, trasformando il settore bancario del paese in uno dei maggiori parenti europei del PIL.
I centri di tutela per famiglie e imprese sovraindebitate
Per far fronte alle difficoltà delle famiglie e delle aziende che si trovano un sovraindebitamento dovuto alla recessione e alla mancanza di recupero delle risorse economiche necessarie, sono sorti in Italia i Centri di tutela delle famiglie e imprese sovraindebitate, che sono in grado di fornire un supporto legale per trattare con le banche ed estinguere, o comunque ridurre drasticamente, il debito nei loro confronti.
Esempi virtuosi di consulenza legale, che consentono a persone o imprese che abbiano riscontrato difficoltà economiche dovute alla recessione, di riprendere in mano la propria vita, ricominciando a produrre reddito e creare posti di lavoro, per una ripresa economica sana, non strozzata dagli interessi bancari a tassi d’usura.