Nel complicato diritto di successione ed eredità, l’impugnazione del testamento rappresenta un tema cruciale cui una recente sentenza del TAR Toscana ha fornito un chiarimento relativamente al diritto di accesso agli atti. Il caso è stato determinato dal ricorso presentato dalla compagna di un defunto che si era vista rigettare dall’Agenzia delle Entrate in contesto di successione ereditaria, la richiesta di accesso agli atti della dichiarazione di successione del compagno scomparso. La sentenza 165/2023 del TAR Toscana ha stabilito che la compagna può esercitare questo diritto, specialmente se intende avviare un’azione legale per la petizione di eredità contro l’erede del defunto.
L’accesso agli atti anche di natura fiscale, nei casi di impugnazione di testamento
Il TAR Toscana ha distinto tra:
- diritto all’accesso agli atti amministrativi;
- acquisizione probatoria degli atti.
L’accesso agli a scopo difensivo è considerato come avente una doppia natura:
- sostanziale, in quanto strumento per la tutela di un diritto;
- processuale, perché il legislatore ha riconosciuto il diritto di conoscenza con azioni legali contro eventuali rifiuti ingiustificati o mancate risposte.
Nel caso specifico, la compagna del defunto aveva già presentato una richiesta di accesso agli atti, inizialmente respinta dall’Agenzia delle Entrate. Il rifiuto era stato giustificato sulla base dell’idea che il giudice civile potesse ordinare l’esibizione del documento e sulla presunta non necessità del documento, data la sua natura fiscale e le informazioni già presenti nel testamento.
Il giudice amministrativo, però, ha respinto questi argomenti sostenendo che il diritto di accesso ai documenti amministrativi è garantito a chiunque abbia un interesse legittimo, indipendentemente dal fatto che un procedimento giurisdizionale sia in corso o che il giudice civile possa ordinarne l’acquisizione. L’interesse della ricorrente nell’accedere alla dichiarazione di successione per valutare la possibilità dell’impugnazione del testamento o di un’azione legale in genere è stato quindi considerato legittimo.
Inoltre, il TAR ha ribadito che l’amministrazione non ha discrezionalità nel decidere quali documenti rendere accessibili e quali no. Chi richiede l’accesso deve poter esercitare il diritto di determinare quali documenti ritiene necessari per la propria difesa e per la tutela dei propri interessi legali.
10 domande e 10 risposte per rendere più chiare le procedure di impugnazione del testamento
- Quando si può impugnare il testamento? L’impugnazione del testamento è una procedura legale che si può intraprendere quando si ritiene che il testamento sia stato redatto in circostanze irregolari, come costrizione, incapacità del testatore o frode. In pratica, se ci sono dubbi sulla validità del testamento, chiunque abbia un interesse di successione può avviare l’azione legale per impugnare il testamento.
- Come si fa a impugnare un testamento? Per impugnare un testamento, è necessario innanzitutto acquisire l’accesso ai documenti rilevanti, come la sentenza del TAR Toscana chiarisce. Successivamente, si procede con l’azione legale attraverso un avvocato per mezzo del quale chiedere di impugnare il testamento, presentando prove a sostegno delle ragioni per cui il testamento dovrebbe essere considerato invalido.
- Quando non si può impugnare un testamento? Non è possibile impugnare un testamento quando non esistono prove di irregolarità nella sua redazione, o quando sono trascorsi i termini legali per l’impugnazione. La legge stabilisce chiaramente i casi e i tempi in cui è possibile contestare un testamento.
- Cosa comporta l’impugnazione di un testamento? L’impugnazione di un testamento può portare all’annullamento del documento, con la successiva applicazione delle regole di successione legittima. Ciò può significare una redistribuzione dell’eredità in modo diverso da quanto previsto dal testamento impugnato.
- Quanti soldi ci vogliono per impugnare un testamento? I costi per impugnare un testamento variano in base alla complessità del caso e alla durata del processo legale. È essenziale consultare un avvocato specializzato per ottenere una stima precisa delle spese legali.
- Come evitare che un testamento venga impugnato? Per ridurre il rischio di impugnazione, è fondamentale redigere il testamento con l’assistenza di un avvocato o di un notaio, assicurandosi che il testatore sia in piena capacità mentale e che non ci siano pressioni esterne. La chiarezza e la precisione nella stesura sono altrettanto cruciali.
- Come fa il notaio a sapere chi sono gli eredi? Il notaio identifica gli eredi attraverso una serie di documenti, come certificati di stato civile e, se necessario, attraverso ricerche ereditarie. Questo processo garantisce che tutti gli eredi legittimi siano identificati e informati.
- Quali sono i parenti che hanno diritto alla legittima? La legittima è quella parte di eredità riservata per legge ai parenti più stretti, quali figli, coniuge e, in assenza di questi, ai genitori del defunto. Questi eredi non possono essere completamente esclusi dall’eredità.
- Quando viene lesa la quota di legittima? La quota di legittima viene lesa quando un testamento assegna agli eredi legittimi meno di quanto loro dovuto per legge. In questi casi, gli eredi lesi possono richiedere la reintegrazione della loro quota legittima.
- Come si fa a sapere se un testamento è stato pubblicato? Un testamento viene pubblicato quando è aperto dal notaio dopo la morte del testatore. Gli eredi vengono normalmente informati di questo passaggio, ma in caso di dubbio, possono rivolgersi all’ufficio notarile dove si ritiene sia stato depositato il testamento.