Rilevazione presenze a mani libere: registrare le presenze senza compiere alcuna attività

È indubbio quanto sia importante tenere traccia costante e precisa della presenza dei dipendenti nelle più diverse realtà lavorative e le soluzioni disponibili in tal senso sono molteplici, rispondenti alle differenti esigenze dei singoli.

Uno dei problemi principali nella scelta dell’opzione di rilevazione sta nel difficile equilibrio d’interessi che si pone tra il rispetto della privacy della singola persona e la necessità da parte dei datori di lavoro e/o dei responsabili del personale di controllare entrate e uscite dei dipendenti; a titolo di esempio, come riporta quest’articolo de “Il Sole 24 ore” (https://www.ilsole24ore.com/art/no-badge-l-impronta-mano-senza-l-ok-garante-privacy-AEu3NSNG?refresh_ce=1), è impossibile utilizzare dei badge con impronta digitale senza il placet  del Garante della Privacy.

Da quando poi, ormai più di un anno fa, è scoppiata la pandemia del cosiddetto COVID-19, si è aggiunta la difficoltà di evitare quanto più possibile le interazioni promiscue con gli oggetti, fosse anche un dispositivo di rilevazione. Il SARS-CoV-2 ha dunque costretto a utilizzare sempre più delle tecniche hands-free, che, in ogni caso, possono risultare molto funzionali anche in un contesto post-pandemico.

Senza mani…

…se la legge vuole

Uno dei metodi che potrebbe esser impiegato sarebbe il riconoscimento facciale: si tratterebbe di una soluzione assai comoda, che, però, si scontra con uno scoglio attualmente non aggirabile: non è consentita dalla legge: L’attuale normativa sulla privacy, infatti, fa rientrare questo metodo nel campo di utilizzo dei dati biometrici, equiparandolo di fatto all’uso delle impronte digitali; in questi casi il Garante prevederebbe l’effettiva necessità di un controllo alquanto intrusivo al posto di altri mezzi, come viene illustrato nelle linee guida (https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/1364939): tale necessità emerge solo in contesti particolari (il caso classico è costituito dalle banche), quindi questa soluzione non è applicabile nella maggioranza dei casi.

…per tanti pugni di dollari

Si potrebbe in alternativa optare per dei beacon BLE, dei piccoli dispositivi assai simili a dei tappi di bottiglia che rilasciano continuamente dei segnali bluetooth a basso dispendio energetico: essi andrebbero consegnati ciascuno ad ogni lavoratore; la presenza andrebbe poi registrata da apposite antenne da installare sul posto di lavoro.  Emergono però due difetti consistenti: 1) il passaggio del lavoratore viene registrato ogniqualvolta questi si trovi a passare nel raggio d’azione dell’antenna; 2) i costi sono alquanto elevati, dato che ogni singolo beacon viene a costare in media € 25, quando un badge, di contro, si attesta intorno a € 1. Anche l’uso dei Beacon BLE, di conseguenza, potrebbe risultare complesso e dispendioso da applicare in molti casi.

…e senza fili

Una terza interessante opzione sarebbe legata allo sfruttamento del segnale WiFi grazie allo smartphone dei singoli lavoratori: una volta che il cellulare si collega a una rete e ne registra le credenziali, infatti, si ricollegherà automaticamente ogniqualvolta si trovi nella relativa area di copertura. Sfruttando questa caratteristica, la ditta Valeprog ha sviluppato un sistema di tracciamento molto particolare (https://valeprog.it/blog/Rilevazione-presenze-mani-libere/ ): utilizzando un mini PC viene eseguita la costante scansione della rete e l’identificazione di tutti gli smarthpone collegati, che ovviamente vanno prima inseriti all’interno del database del software; quando uno smartphone viene identificato il sistema esegue una “timbratura di entrata”, quando lo stesso si scollega dalla rete viene invece eseguita una “timbratura di uscita”. Di contro a soli due piccoli difetti (ogni lavoratore deve avere con sé lo smartphone acceso e collegato al WiFi e quest’ultimo, inoltre, in caso di realtà molto grandi, deve essere in grado di coprire tutta l’area), tale sistema di rilevazione offre numerosi pregi: costo contenuto; necessità da parte del lavoratore di utilizzare un unico dispositivo che, al 99% dei casi, ha sempre con sé; impossibilità di dimenticare una timbratura; non occorrenza, da parte dell’azienda, di dotarsi di altri impianti, dato che in moltissimi casi la copertura WiFi è già presente.

Risulta quindi raccomandabile affidarsi a una soluzione di questo tipo.