Veicolare le proprie energie nella musica è un procedimento invidiabile: la musica rappresenta una delle arti più significative esistenti e predispone ad un equilibrio tra disciplina ed improvvisazione.
Affinché sia ben coltivata, la musica va necessariamente studiata e per questa ragione vi sono diverse strutture che sono delle vere e proprie scuole di apprendimento musicale, che sono quindi in grado di fornire tutte le conoscenze opportune perché la musica sia trasmessa di generazione in generazione.
Una volta determinata l’intenzione di frequentare un corso di musica, occorre però scegliere quale sia il corso che meglio si addice alle proprie capacità e alle proprie attitudini. La media nazionale sostiene che fra i corsi più gettonati ci siano quelli per chitarristi e batteristi, senza però rinunciare alle proprie personalità da cantanti.
Suonare la chitarra è un arte non troppo semplice, ma ben adatta anche ai bambini, poiché attrezzandosi con chitarre acustiche dalle corde non troppo rigide, ci si può dilettare piuttosto bene e passare solo successivamente allo strumento elettrico, dalle corde meno accessibili.
Per quanto riguarda invece la batteria, che fa parte insieme al basso della ritmica basilare di qualsiasi brano, è omaggiata sia da adulti sia dai più piccoli che picchiando sui Tom con efficacia possono anche sperimentare modi di sfogare la propria energia che siano al di fuori dei tanto agognati Tablet.
Per frequentare un corso di canto bisogna invece almeno avere una voce che risulti piacevole, che successivamente verrà coltivata dagli insegnanti professionisti e potrà meglio essere esplicitata al bisogno.
Qualche punto nella scala di gradimento viene invece perso dal pianoforte, prontamente, ma non del tutto, sostituito dalla tastiera che è più semplice da trasportare ed offre una vastissima gamma di suoni grazie all’avanzamento della tecnologia.
Utilizzato molto fra i banchi scolastici durante gli anni dell’obbligo è invece il flauto semplice, che però una volta terminato il tempo delle lezioni, viene lasciato troppo spesso in un angolo a prendere polvere.
In generale infatti gli strumenti a fiato non sono particolarmente apprezzati oggi. Meno gradito del piano, ma più del flauto, vi è invece il violino, che rappresenta uno degli strumenti più classici ma che ancora rappresenta fonte di ispirazione per molti fra i giovani. Moltissimi violinisti talentuosi continuano i loro studi per diversi anni, fino a diventare veri gioielli dell’arte musicale.
Le scuole di musica insegnano però anche il basso, essenziale sia nei brani lenti sia in quelli più ritmati, che però è più gradito durante la fase adolescenziale sia perché lo strumento è indubbiamente più pesante di una chitarra, sia perché sebbene abbia meno corde, queste sono più doppie e dure della precedente.
Il contrabbasso, assieme ai tamburi più specifici, non sono affatto graditi dalla nuova generazione sia per la difficoltà di collocare questa genere di strumentazione particolarmente invasiva, sia perché i costi sono certamente più elevati anche solo per l’acquisto degli strumenti.
Uno strumento musicale potrebbe anche essere un’ottimo spunto per un regalo, per approfondire vedere: Idee regalo per non deludere.
Moltissime persone iniziano un corso musicale oppure iscrivono il proprio figlio, senza però che venga portato a termine, infatti le defezioni dopo il saggio di Natale sono in crescita, anche se non bisognerebbe abbandonare alle prime difficoltà.
La differenza fra la scelta di un corso piuttosto che un altro dipende sia dalla predisposizione personale all’ascolto, sia dalle capacità fisiche, ma anche da quella caratteriale: non tutti infatti sono in grado di apprezzare un ruolo da front-man all’interno di un qualsiasi scenario musicale.
I corsi dedicati alla musica iniziano solitamente con la conoscenza dello strumento musicale, che viene studiato in tutte le sue componenti e caratteristiche; successivamente si procede con le impostazioni relative all’accordatura dello stesso e, una volta imparato anche il giro di do, si continua macinando la lettura del pentagramma e le esecuzioni in difficoltà sempre crescente.
L’approccio esecutivo diventa personale quando sopraggiunge l’improvvisazione e la capacità autonoma di composizione, ma affinché questo avvenga serve che vi sia una buona tempistica di maturità effettiva.
Per quanto riguarda il canto le nozioni sommariamente elencate da apprendere sono: l’intonazione, l’impostazione del diaframma, la respirazione e la conoscenza dei propri limiti, che è una componente fondamentale che vale per tutti, tranne che per Freddy Mercury.
La scuola di musica è un’attività che deve però essere associata ad una certa cultura dell’ascolto musicale che deve superare le mura fisiche e mentali della struttura e che deve continuare anche a casa. Il motore dell’insegnamento infatti non si accende senza che vi sia una qualche forma di curiosità da parte dell’alunno in questione, a prescindere dalla sua età.
La musica è infatti un bene primario che va innanzitutto scoperto, poi sperimentato, gradito, amato e sudato.
Ben vengano quindi i corsi dedicati alla musica e anche le classifiche di gradimento degli stessi: chitarristi, batteristi e cantanti, sono infatti i corsi con maggior numero di iscritti e che quindi destano maggiore interesse a prescindere dalle generazioni coinvolte.
Per approfondire, vedere i corsi di musica della scuola 6arte.