Cosa mettere in valigia dopo una vacanza in Romagna

Qual è il regalo più acquistato dai turisti prima di fare ritorno a casa?

Fino a qualche anno fa la risposta sarebbe stata calamite souvenir personalizzate: oggi questa risposta è vera solo in parte dal momento che sempre più turisti scelgono di acquistare per amici e parenti i prodotti tipici del luogo (o dello Stato) che hanno visitato.

Questo non vuol dire che la produzione di calamite e magneti da frigo souvenir sia alle battute finali o che non ci sono più turisti disposti ad acquistarle: tutto è un effetto diretto della rivoluzione culturale che stiamo vive e della riscoperta dell’amore per il cibo genuino.

Ogni angolo del nostro Paese ha prodotti tipici che ne raccontano storia e tradizioni: oggi vogliamo portarvi con noi in Romagna, meta per eccellenza del turismo estivo nazionale ed estero.

Ci sono tanti altri prodotti tipici che meritano un posto in valigia al termine di una vacanza in Riviera: scopriamoli insieme!

Il grande classico della piadina

La piadina è il prodotto per eccellenza che da sempre rappresenta la Romagna in Italia ed è facilmente acquistabile presso chioschi e botteghe in città. Tradizione vuole che i primi “esemplari” di piada della storia risalgano alla seconda metà del sedicesimo secolo quando ricordava una spianata di grano (o mista) ed era il cibo della gente più umile.

Nei primi decenni del Novecento questo prodotto diventa a tutti gli effetti di dominio pubblico e, a seconda del luogo, cambia di spessore.

I formaggi che non mancano mai a tavola in Riviera: formaggio di fossa e squacquerone

Cremoso, delicato, fresco: lo squacquerone è la scelta perfetta quando si parla di piadina (con l’aggiunta di crudo e rucola).

Questo prodotto originario delle zone di Savignano, San Mauro Pascoli e San Patrignano, può essere consumato insieme alla frutta caramellata che ne esalta il sapore.

Per trovare il formaggio di Fossa dobbiamo spostarci verso l’entroterra, per l’esattezza a Talamello dove prima di essere consumato viene stagionato in fosse sotterranee in tufo che risalgono al periodo del Medioevo.

Questo formaggio viene prodotto principalmente durante il periodo di agosto quando le forme vengono avvolte in teli bianchi e messi in sacche destinate ad essere conservate nelle fosse piene di fieno ad una profondità di circa tre metri.

In questi luoghi la temperatura è pari circa a venti gradi e il tasso di umidità si aggira intorno all’80/90%.

Dopo essere state chiuse con coperchi in legno, le fosse vengono riaperte a novembre (solitamente verso il 25 del mese).

Se siete amanti dei sapori forti che ricordano il sottobosco questo prodotto deve assolutamente tornare a casa con voi!

Romagna e… Sangiovese!

Romagna e Sangiovese cantava Raoul Casadei: questo è senza dubbio il vino per eccellenza della zona!

Un prodotto con marchio DOC che negli ultimi anni, grazie al cambio generazionale, diventa sempre più pregiato.

Oltre alle enoteche cittadine, puoi acquistare dell’ottimo sangiovese anche nelle aziende agricole sparse nell’entroterra.

La produzione di olio delle colline romagnole

Un altro prodotto tipico dei colli riminesi è l’olio extravergine di oliva, da poco premiato con la denominazione di Origine Protetta.

Anche in questo caso possiamo dire che l’olio è da sempre stato parte della produzione alimentare della zona: esso si distingue per l’aroma fruttato che a tratti ricorda il carciofo e la mandorla.

La maggior parte dei frantoi si trova nella zona di Rimini quindi ti consiglio di non andarlo a cercare altrove.

Ecco a voi la Mora Romagnola, la regina dei suini

La Mora Romagnola è la razza tipica di questa zona e deve il suo nome alla colorazione tipica nero bruna del pelo.

È una razza protetta (è stata ufficialmente inserita nell’elenco di razze tutelate nel Piano Regionale di Sviluppo Rurale).

Vivamente consigliato acquistare non solo salumi come prosciutti e salami aromatizzati, ma anche carne fresca!

I dolci che non mancano mai in Romagna: Bustrengo e Ciambella Romagnola.

La tradizione romagnola per quanto riguarda i dolci non prevede prodotti particolarmente elaborati.

Tra i prodotti tipici nelle zone dell’entroterra è particolarmente diffuso il Bustrengo preparato con pangrattato, pane avanzato messo a macerare nel latte ed dolcificato a piacere secondo i gusti della cuoca o del cuoco.

Come la piada anche il Bustrengo è un prodotto tipico della popolazione povera ed ha origini medioevali.

Passiamo alla ciambella romagnola originaria delle zone di Saludecio.

Questo dolce si distingue per la sua forma rettangolare e allungata (e non rotonda come molti credono) realizzato con uova, zucchero, farina, scorza di limone, burro e latte che è possibile acquistare presso pasticcerie e forni.

Ottima da accompagnare con il caffè a fine pasto quando si va in osteria!

Il tartufo bianco di Sant’Agata Feltria: ecco il prodotto che non ti aspetti

Ultimo, ma non certo per importanza, il tartufo bianco di Sant’Agata pregiato e protagonista della fiera locale che si tiene durante il mese di ottobre a Sant’Agata Feltria.

Dove puoi acquistarlo? Ovviamente in fiera: ecco hai trovato una “scusa” per tornare in Romagna!