Osannati e condannati, a seconda delle opinioni, i Tarocchi sono molto più che un mazzo di carte e rappresentano in realtà uno strumento incredibile per entrare nell’inconscio collettivo. Dietro a queste carte si celano misteri, pregiudizi, superstizioni, paure, ma è innegabile che esercitano un certo fascino e che le figure evochino molto più che delle semplici immagini. Se utilizzati da seri cartomanti esperti professionali e non da inopportuni ciarlatani, i Tarocchi sono capaci di svelare segreti dell’animo umano anche inconfessabili e fornire spiegazioni alle vicissitudini della vita. Solo attraverso lo studio e un grande sforzo notevole è possibile carpire i segreti di queste carte e comprenderne i simboli. I Tarocchi sono un insieme di 78 carte, definite Arcani, un termine che proviene dal latino arcanus e che vuol dire “nascosto, misterioso. Perché allora i Tarocchi sono 78 misteri? I 78 Arcani, definite anche Icone, sono costituiti da 56 Arcani Minori e 22 Arcani Maggiori. All’interno delle carte sia gli arcani Maggiori che i Minori svolgono funzioni e ruoli ben definiti e connessi tra loro.
La lettura di queste icone è molto profonda e unisce immagini mistiche a immagini di simboli quotidiani: il termine arcano a sua volta in greco vuol dire custodia, ciò vuol dire che le immagini vanno custodite affinché possano essere trasmesse ai posteri. I 22 Arcani Maggiori sono più mistici, mentre i 56 Arcani Minori si rifanno invece alla carte da gioco tradizionali. L’origine dei Tarocchi è misteriosa e pare che abbia radici indiane, cinesi o arabe ma l’introduzione in Europa risale quasi certamente al XV secolo. I Tarocchi considerati autentici sono quelli di Marsiglia, e gli elementi contenuti in essi rappresentano codici e leggi che permettono di comprendere il modo in cui i simboli sono stati collocati e le modalità con cui si esprimono. Le carte contengono simboli che si manifestano in tutte le culture e consentono di esplorare l’inconscio e di agire risvegliando aspetti nascosti della nostra personalità. Il linguaggio simbolico infatti parla direttamente al nostro inconscio, per questo si può benissimo affermare che meditare su di essi equivale a dialogare con l’anima.
Ovviamente il compito di scendere nel profondo dell’inconscio è del cartomante e della sua abilità: infatti, è dal professionista che dipende l’esatta interpretazione dei simboli, della posizione delle carte e del legame che sussiste tra esse. Chi sa interpretarli correttamente fa da intermediario e trasmette al consultante ciò che le carte hanno rivelato. In definitiva, i Tarocchi agiscono a livello subliminale, tramite le immagini, i colori e le emozioni che trasmettono e rappresentano dei veri e propri messaggeri, degli intermediari “divini”. Nella lettura delle carte anche la loro sequenza è importante perché rivela una sequenza temporale o di tipo logico: ad esempio in alcune interpretazioni la prima carta può simboleggiare il passato, la seconda il presente, la terza il futuro. Tutto deve essere quindi studiato in maniera approfondita per dare una giusta lettura a tutti i simboli che si incontrano e fornire al consultante un responso assolutamente veritiero.