La prostatite, contrariamente a quanto si pensi, può colpire l’uomo durante l’età sessualmente attiva; non è raro riscontrarla in giovani uomini intorno ai 20 o 30 anni ed è caratterizzata dai sintomi tipici dell’infiammazione che colpisce una ghiandola che si trova all’altezza dell’apparato urinario basso.
Cos’è la prostatite
Per prostatite si intende l’infiammazione della prostata, generalmente dovuta a fattori batterici che provocano una vera e propria infezione. Quest’ultima, spesso, può portare a febbre alta con sintomi cistitici, ovvero irritazione a urinare, disturbi di bruciore con la minzione, e questa febbre può essere anche molto elevata. In questo caso siamo davanti a un tipo di prostatite settica che, se curata per tempo, garantisce risultati molto efficaci.
Talvolta, però, i batteri non sono presenti e ci si ritrova davanti a forme croniche di prostatite che, spesso, sono difficilmente diagnosticabili, perché bisogna tener presente che la prostatite è molto spesso dovuta a una somatizzazione; così come può esserci una colite, una gastrite, che sono dovuti a fenomeni psicosomatici, anche la sensazione di prostatite, che può durare anche anni, può essere dovuta a una sofferenza psicologica. Questo aspetto è da tener presente perché può portare a importanti risvolti ai fini terapeutici.
In caso di infezione batterica, la terapia più efficace è garantita dagli antibiotici che devono essere somministrati in grande quantità e per lungo tempo, la quantità di medicinale che arriva nella prostata è sempre poco e quindi c’è bisogno di una terapia abbastanza aggressiva (per saperne di più vedi qui).
Correlazione tra alimentazione e prostatite
Esistono, in campo medico, un numero elevato di neoplasie legate all’alimentazione e che riguardano anche il fenomeno della prostatite.
Studi scientifici hanno rilevato come tra le persone che adottano uno stile di alimentazione che comprenda i cibi tipici di una dieta mediterranea, abbia un basso tasso di mortalità, specialmente per quanto riguarda i tumori.
Da questi studi è quindi emerso che utilizzando una maggiore aderenza alla dieta mediterranea, si è riusciti ad ottenere una riduzione del rischio di neoplasie intorno al 10%; questo dato, per quanto riguarda il tumore della prostata, è abbastanza significativo.
L’infiammazione della prostata, infatti, spesso dipende da un errato stile di vita, anche alimentare, e l’attenta osservanza dei consigli in questo campo è molto importante per ridurre i fastidiosi sintomi causati dalla prostatite, evitando anche l’insorgere di recidive, che sono purtroppo frequenti in questo tipo di patologia.
Alimenti consigliati
I pazienti che vogliono ridurre e prevenire il fenomeno della prostatite, devono seguire necessariamente uno stile alimentare adeguato, onde evitare che questa patologia possa diventare significativamente aggressiva, tanto da dover ricorrere ad altre terapie più invasive.
Il consiglio principale è quello di preferire l’assunzione di pasti caldi e soprattutto a orari regolari, bere almeno un litro di acqua al giorno per mantenere un corretto apporto idrico dell’organismo e assumere dei decongestionanti naturali quali il licopene, l’uva orsina, le vitamine A, C e D, oltre a due o tre tazze al giorno di tè verde.
E’ importante, inoltre, che il paziente favorisca una buona attività intestinale; in caso di stitichezza è bene assumere più brodi o verdure, ovvero tutti quegli alimenti che possano favorire un corretto transito intestinale e, nel caso contrario, cercare di regolarizzare un possibile fenomeno diarroico evitando brodi di carne e verdure a foglia larga.
Alimenti sconsigliati
Nel momento in cui la forma prostatica sia in fase acuta, è necessario eliminare i cibi particolarmente piccanti, la carne di maiale, la cioccolata, ovvero tutti quegli alimenti ricchi di istamina, che è una sostanza fortemente irritante.
Sono da evitare, inoltre, gli alimenti come aglio, cipolla, cavolfiori, broccoli, acciughe, funghi e spezie in generale tra cui ovviamente il peperoncino ma anche menta e origano; sono quindi sconsigliate tutte quelle sostanze che possano, in qualche modo, acidificare le urine e provocare uno spiacevole dolore e bruciore nel momento della minzione, soprattutto nella fase acuta della patologia.
Gli alimenti che, fra le altre cose, producono gas intestinali tendono a infiammare la prostata o, addirittura, a riacutizzare i dolori. In questi casi è opportuno evitare tutte quelle sostanze e quegli alimenti che producono questo fenomeno, come le verdure fiorite quali i carciofi, i broccoli, cavolfiori e da evitare assolutamente le bibite gassate, così come i formaggi che fermentano parecchio nell’intestino, provocando un gonfiore addominale.
Conclusioni
Abbiamo dunque visto come l’alimentazione sia di importanza rilevante nel momento in cui si vuole andare a prevenire l’insorgere della prostatite, ma soprattutto a contrastarne gli effetti collaterali nel momento in cui ci si ritrovi nella fase acuta di questa patologia.
Il consiglio dei medici è, dunque, di apportare quanto più possibile uno stile nutritivo sano, che sia regolato da tempi specifici, evitando quindi di assumere pasti troppo grassi e acidi nelle ore tarde della sera.
Il contrasto di questi fenomeni, però, non riguarda solo il tipo di dieta da seguire, ma può essere rivolto anche ad uno stile di vita più equilibrato, nella sua totalità, quindi adottando anche la buona abitudine di fare attività fisica e del movimento.
Il consiglio degli esperti è infatti quello di praticare uno sport rilassante, come ad esempio la passeggiata o il nuoto, evitando quelle attività che possano, invece, favorire una irritazione come ad esempio l’uso della bicicletta. In più, nella quotidianità, è consigliabile evitare di indossare pantaloni eccessivamente stretti e non condurre una vita troppo sedentaria, evitando quanto più possibile la posizione da seduti e la guida protratta di autoveicoli.