Dolori al seno durante l’allattamento: come ridurli

Ragadi, mastiti e ingorghi dolorosi sono problematiche comuni a moltissime donne che affrontano l’allattamento al seno. Un momento speciale per ogni mamma che può sentirsi estremamente vicina al suo bambino, ma allo stesso tempo anche estremamente faticoso e a volte doloroso.

Nelle grandi città ci sono i consultori che mettono a disposizione delle neo mamme delle ostetriche che sono in grado di aiutare le mamme in questo delicato momento, come appunto l’allattamento al seno. Rinunciare solo perchè non si hanno le informazioni e gli aiuti necessari per una neo mamma è un grande errore, considerando i numerosi benefici dell’allattamento.

La stanchezza e i dolori potrebbero rendere difficile una cosa naturale come è l’allattamento. Ecco per quale motivo una serie di specialisti hanno cercato di fornire alle mamme delle valide indicazioni per vivere al meglio l’attaccamento al seno da parte del piccolo.

La giusta posizione

L’ostetrica inglese Suzanne Colson ha fatto in modo che si accendessero i riflettori sulla posizione esatta che la mamma dovrebbe adottare per allattare il proprio bambino. L’ostetrica consiglia alle mamme di assumere una posizione rilassata e semi reclinata, la quale va a favorire l’allattamento e diminuisce quelle che possono essere le possibili problematiche al seno.

Un approccio neurocomportamentale che incoraggia la mamma ad allattare in una posizione che le sia comoda e congeniale. Sembra infatti che se la madre riesce ad avere un comportamento rilassato, il piccolo sia in grado di attaccarsi al seno nella maniera migliore ed evitare dunque eventuali ragadi, mastiti e problematiche di vario genere.

Proprio per questo motivo viene spesso consigliato il cuscino allattamento, che favorisce la corretta postura per la mamma che non si affaticherà, mentre allatta e un buon confort per il piccolo. Se sei alla ricerca di un buon cuscino allattamento, clicca qui.

Un approccio, quello proposto da Suzanne che sarebbe in grado di favorire l’attivazione di quelli che vengono definiti riflessi primitivi neonatali. I piccolo poggiati sul corpo della mamma sono in grado di raggiungere il seno ed attaccarsi per la suzione, senza troppa fatica.

Cosa ci dice la scienza

Nell’allattamento per così dire, “tradizionale” la mamma è costretta ad assumere una determinata posizione, nella maggior parte dei casi, scomoda per il bambino, oltre che per lei. Una posizione che fa affaticare la mamma che si sentirà esausta e con un cattivo attaccamento del piccolo al capezzolo potrebbe essere vittima di ragadi e mastiti. Il grande problema è che queste difficoltà potrebbero spingere la mamma ad abbandonare l’allattamento al seno, privando il piccolo dei benefici del latte materno.

Studi specifici hanno invece dimostrato come, le mamme che mettono in atto l’approccio di cui abbiamo appena parlato soffrono meno di dolori e ingorghi collegati all’allattamento.

Si ricorda a tal proposito che, pur essendo il latte artificiale, un ottimo alimento per il piccolo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita del bambini, momento in cui viene meno il riflesso di estrusione e il piccolo inizia a stare seduto da solo e quindi perfetto per iniziare lo svezzamento.

Fonti: fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/come-ridurre-i-dolori-al-seno-durante-lallattamento

Disclaimer: Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante.