Il gioco euristico è un tipo di attività ideata dalla famosa pedagogista Elinor Goldschmied.
E’ una tipologia specifica di gioco che favorisce ed incentiva il naturale bisogno di scoperta del bambino nei sui primissimi anni di vita.
Maria Montessori decise di adottare ed introdurre il gioco euristico come attività nel metodo Montessori proprio sulla base dell’importante scopo educativo che comporta il gioco stesso.
Esplorare: un attività sensoriale molto importante per il bambino
L’esplorazione è un’attività essenziale per la vita dell’uomo, in quanto attraverso essa egli si relaziona con il mondo circostante. Con l’esplorazione, egli conosce e nutre la sua innata curiosità.
Un bambino inizia a “scoprire” già da quando si trova nel grembo materno.
Le sue prime scoperte saranno i rumori e i suoni che lo circondano e che gradualmente imparerà a riconoscere.
Con lo sviluppo della vista riuscirà a mettere a fuoco gli oggetti e scoprire ciò che lo circonda.
Lo sviluppo dei movimenti gli permetterà una conoscenza più profonda degli oggetti attraverso il tatto.
E’ infatti dai 12 mesi in poi che, con l’acquisizione di una certa autonomia e muovendo i primi passi, il bambino culmina la sua voglia e piacere della scoperta.
Lasciare libero il bambino di esplorare
Questo periodo può sembrare un vero inferno per i genitori: costretti a monitorare costantemente i figli per paura dei rischi che corrono inconsapevolmente.
In realtà questo è uno dei momenti più importanti per la crescita del bambino.
Il genitore deve mettere via la paura di fargli fare e lasciarlo libero di seguire la sua natura.
Ma come impara il piccolo tutto ciò che gli occorre?
Attraverso il gioco, che diventa un vero e proprio “lavoro” per il bambino stesso.
Sarà la sua “esperienza” a fargli acquisire le abilità psico-motorie fondamentali per crescere, l’autonomia, la conoscenza e il rispetto delle regole… Solo così potrà imparare tutto ciò che gli consente di stare al mondo consapevolmente.
Compito dei diversi educatori, che siano essi genitori o maestri, è la creazione di contesti adeguati per facilitare l’apprendimento.
Sviluppo sensoriale del bambino attraverso il gioco euristico
Il gioco euristico permette al bambino di conoscere diversi oggetti e materiali. Incentiva la sua capacità di concentrazione e di manipolazione attraverso delle vere e proprie scoperte che devono avvenire senza l’intervento e l’influenza dell’adulto.
L’educatore, infatti, ha il solo compito di badare all’incolumità del piccolo e osservarlo senza sovrastarlo, opprimerlo o limitarlo nelle sue attività.
Questo tipo di gioco, inoltre, stimola la curiosità e la motivazione ad apprendere del bambino stesso.
Il piacere della scoperta fine a se stessa è l’elemento essenziale per acquisire tutte le varie conoscenze in tutte le età.
Tra i 12 e i 20 mesi il bambino è molto interessato alla forma degli oggetti e al loro utilizzo specifico.
Sentendo il bisogno di rapportarsi ad essi per esplorarli e scoprirli le loro attività sono: sbattere, scuotere, tirare, provocare rumori, toccare, strofinare…
Tutte queste attività, che all’adulto possono sembrare insignificanti, per il piccolo sono vere e proprie conquiste di crescita e pura soddisfazione personale.
L’ambiente che rende efficace il gioco euristico
Il gioco euristico per poter essere svolto correttamente necessita di uno spazio ordinato e libero da altre distrazioni e rumori vari.
Dev’essere organizzato possibilmente sempre nello stesso luogo, utilizzando un grande tappeto che possa circoscrivere lo spazio di gioco.
Il bambino, per poter sviluppare al meglio le sue capacità sensoriali attraverso questo gioco, dev’essere messo in una condizione di perfetta concentrazione ed armonia.
Come si realizza il gioco euristico
Ma vediamo l’aspetto pratico e la realizzazione del gioco euristico. Organizzarlo è davvero molto semplice e a costo zero.
Può essere facilmente riprodotto anche in casa e rivelarsi molto utile ai bambini per stimolare le proprie abilità cognitive.
Il gioco euristico consiste nel presentare al bambino una serie di oggetti appartenenti a diverse categorie con forma, dimensione e materiale differente.
Questi oggetti devono essere suddivisi in contenitori chiusi, come un sacco di iuta, una scatola o un barattolo.
Il bambino dovrà essere lasciato libero di fare da sé, di tirare fuori gli oggetti, di esplorarli e studiarli e una volta terminato il gioco dovrà riordinarli nei rispettivi contenitori.
Così facendo verrà favorita la capacità di selezionare e categorizzare gli oggetti in base ad elementi specifici e di acqusire la regola del “riordino”.
Si potranno usare, sui vari sacchi o scatole, dei contrassegni per categoria che permettano al bambino di individuare quella giusta dove riporre l’oggetto.
L’attività lo terrà impegnato per circa un’ora, finché non comincerà a stancarsi e lo vedremo distarsi, spazientirsi, e perfino iniziare a lanciare gli oggetti.
Il compito dell’adulto, in tutto il tempo che occorre al bambino, è quello di osservazione attiva senza in alcun modo intervenire e influenzare il lavoro del piccolo.
Egli dovrà esplorare in totale autonomia stimolando una risposta dell’adulto solo se in “vera difficoltà”.
Gli oggetti da utilizzare nel gioco euristico
E’ fondamentale includere tra gli oggetti del gioco euristico quante più categorie possibili.
Materiali presenti in natura ad esempio, come frutta fresca o secca, foglie, pietre e conchiglie di varie forme e dimensioni. Si possono proporre diversi materiali in legno, in cuoio o tessuti di diversa grana e consistenza al tatto, materiali di metallo come chiavi, coperchi e catene, materiali di carta e cartone con diverso spessore e materiali vari come gomma o sughero.
Insomma tutto ciò che possa permettere al bambino di scoprire quante più cose diverse possibili, promuovendo il suo sviluppo sensoriale e psico-motorio.
In questa fase, infatti, la sua conoscenza e il suo legame con il mondo avvengono attraverso il corpo e i cinque sensi: tatto, gusto, vista, udito e olfatto.
Presentandogli oggetti che attivano tutti i suoi sensi, si favorirà l’esperienza che comporterà l’acquisizione di nuove e progressive abilità cognitive.